A Valleluogo di Ariano Irpino un "sogno" di Mons. Novarese diventa realtà: fare del MULINO un luogo di contemplazione e di lode al Signore. Un grande desiderio era sempre presente in Mons. Novarese. Quello di riportare in luce e valorizzare in modo adeguato il luogo dell'apparizione, stimando indispensabile che il luogo stesso dove la Madonna era apparsa dovesse divenire un luogo di contemplazione e di lode al Signore. Questo per lunghi anni non è stato possibile!
Lo stato del luogo delle apparizioni o "mulino" era sempre in situazioni precarie che lo scorrere degli anni ed il succedersi delle intemperie non miglioravano di certo rendendolo, anzi, sempre meno accessibile a qualche pellegrino o visitatore di antiche storiche memorie. Ma le vie della Provvidenza sono infinite! Il suggerimento è partito dall'allora Vescovo di Ariano Irpino - Lacedonia, Mons Gennaro Pascarella che, essendo il santuario stato proclamato luogo giubilare per il grande Giubileo del 2000, ha invitato a fare qualche opera che, anche nei tempi futuri, segnasse il grande evento vissuto in quest'anno di grazia a Valleluogo. E quale opera migliore se non riportare alla luce, ripulendolo dagli insulti del tempo e dall'incuria degli uomini, il vecchio mulino? E' ritornato allora ad echeggiare nella valle "bella e silenziosa" il canto dei pellegrini dei secoli andati: "Maria di Valleluogo, che alla mulina stai, venimmo da te con tanta fede ed amore... Maria di Valleluogo tu penserai a noi...".